Quindi, con l'esaurimento delle conquiste, il peso economico e l'energia politica delle legioni finirono per rovesciarsi all'interno dell'Impero invece che all'esterno, con il risultato che l'esercito, che era stato il fattore principale della potenza economica, finì per diventare un peso sempre più schiacciante, mentre la sua prepotenza politica diventava una fonte permanente di anarchia.[18]. Secondo storici illuministi l'Impero cadde soprattutto per ragioni interne ("collassò sotto il suo stesso peso" per Gibbon), ma alcuni studi hanno messo in dubbio questa tesi, facendo notare che la parte orientale, pur avendo gli stessi problemi interni della parte occidentale, riuscì a sopravvivere per più di un millennio. L'unica provincia spagnola rimasta in mano imperiale era la Tarraconense, dove tuttavia erano insorti i Bagaudi, creando ulteriori difficoltà al governo centrale. Più in generale si verificò in questi anni una progressiva marginalizzazione delle aree più antiche dell'impero a vantaggio dell'Oriente, forte di tradizioni civiche più antiche e di un'economia mercantile maggiormente consolidata, assai più prospero quanto a politica, amministrazione e cultura. A lui succedettero i figli Caracalla e Geta, poi Macrino, Eliogabalo e infine Alessandro Severo. No. Gli fu, innanzitutto, garantita a vita la tribunicia potestas, legata in origine alla magistratura dei tribuni della plebe, che gli permetteva di convocare il Senato, di decidere, porre questioni avanti ad esso, porre il veto alle decisioni di tutte le magistrature repubblicane e di fruire della sacrale inviolabilità della propria persona. Frattanto orde di germani (soprattutto Goti), pressati dagli Unni, chiesero ai Romani di potersi stanziare in territorio romano. Nel corso del VI secolo, gli imperatori bizantini Tiberio II e Maurizio considerarono la possibilità di rifondare un Impero d'Occidente autonomo da quello d'Oriente, e con Roma capitale, ma questi progetti non andarono in porto: Tiberio II ci ripensò e nominò unico successore il generale Maurizio, mentre lo stesso Maurizio, che aveva espresso nel suo testamento l'intenzione di lasciare in eredità la parte occidentale al figlio Tiberio, mentre la parte orientale sarebbe andata al primogenito Teodosio, venne ucciso insieme alla sua famiglia da una ribellione. [55] Sotto Giustiniano I (527-565), tentò di recuperare il possesso delle province della ormai caduta parte occidentale dell'Impero occupate dai Barbari: l'esercito bizantino, condotto da talentuosi generali come Belisario e Narsete, riconquistò l'Italia e la Dalmazia strappandole agli Ostrogoti, il Nord Africa sottratta ai Vandali, e la Spagna meridionale tolta ai Visigoti. Poco dopo essere stato nominato imperatore dall'esercito con il consenso del Senato, Gordiano III decise di affrontare l'impero persiano, rinato sotto la nuova dinastia dei Sasanidi. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 27 dic 2020 alle 20:46. Nel 23 a.C. rinunciò a questa carica, ma si assicurò il controllo effettivo, assumendo alcune "prerogative" legate alle antiche magistrature repubblicane. no fiduciosi. Inoltre, l'Impero dovette affrontare contemporaneamente una serie di pericolose incursioni barbariche (Goti, Franchi, Alemanni, Marcomanni) che avevano sfondato il limes renano-danubiano a nord e l'aggressività della dinastia persiana dei Sasanidi, che aveva sostituito i Parti. Maometto II compì anche un tentativo di impossessarsi dell'Italia in modo da "riunificare l'impero", ma gli eserciti papali e napoletani fermarono l'avanzata ottomana verso Roma a Otranto nel 1480. Sempre Maurizio, nel 597, stabilì che alla sua morte si sarebbe ricostituito l'Impero d'Occidente, governato dal figlio minore Tiberio, mentre l'Impero d'Oriente sarebbe andato al primogenito Teodosio; secondo Ostrogorsky, questa sarebbe la prova che «non si era rinunciato all'idea dell'Impero romano universale, né a quella dell'unico Impero romano governato collegialmente, con amministrazione distinta delle sue due parti». Poco dopo, il Senato gli concesse anche l'appellativo di "Augusto". Nel III secolo l'Impero, squassato da una grave anarchia militare, perse la Dacia, (odierna Romania), e gli Agri Decumati (in Germania). Il generale romano di origini germane Ricimero assunse il potere, eleggendo imperatori fantoccio che egli manovrava da dietro le quinte, fatta eccezione che per Giulio Valerio Maggioriano, imperatore dal 457 al 461 che tentò disperatamente, coi pochi e limitati mezzi a disposizione, di risollevare le sorti dell'Impero, riuscendo a pacificare la Gallia e a riconquistare la quasi totalità della Spagna, salvo poi essere tradito e deposto dallo stesso Ricimero(da lui nominato patrizio d'Italia) in seguito alla fallimentare spedizione volta alla riconquista del regno di Genserico in Africa (aiutato proprio dal patrizio Ricimero a distruggere la flotta di Maggioriano ancorata a Porto Illicitanus). Con dinastia giulio-claudia si indica la serie dei primi cinque imperatori romani, che governarono l'impero dal 27 a.C. al 68 d.C., quando Nerone, l'ultimo della linea, si suicidò aiutato da un liberto. Rimaneva però in mani "romane" ancora la parte settentrionale della Gallia, che nel 461 si era resa indipendente dal governo centrale ed era governata da Siagro; quest'ultimo territorio ancora in mano romano-occidentale, detto comunemente Dominio di Soissons, cadde solo nel 486 per mano dei Franchi di Clodoveo, che intuite le potenzialità di un'alleanza col papa di Roma, fu il primo re barbaro a convertirsi al Cristianesimo, agendo così da voltagabbana nei confronti dell'alleanza stipulata da suo padre Childerico con il magister militum Egidio, padre di Siagrio. Le cause della crisi e della caduta dell'Impero furono sia interne che esterne. (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); Calcola l’oroscopo Maya (Calendario Haab), Calcolare segno dell’Oroscopo Maya (Calendario Haab). I pretendenti alla più alta carica erano di due tipi: italici, cioè persone che fino ad allora avevano formato la classe dirigente e senatoria dell'impero e che cercavano il consenso dell'esercito attraverso forti donazioni; oppure militari provenienti dalle zone periferiche e che durante la loro carriera avevano già guadagnato il consenso delle legioni che guidavano. Fu a questo punto che i papi smisero di riconoscere come "Romani" gli Imperatori di Bisanzio definendoli da ora in poi "Greci" e conferendo il titolo di "Imperatore romano" a Carlo Magno e ai suoi successori. Language: italian. Inizialmente avrete come unico alleato l’Impero Romano d’Oriente, più ricco e potente di voi in principio. Odoacre attaccò la Dalmazia, e la guerra finì con la conquista dell'Italia da parte di Teodorico il Grande, Re degli Ostrogoti, sotto l'autorità di Zenone. Era chiaro che per mantenere in vita l'Impero d'Occidente bisognava sconfiggere i Vandali e a questo fine l'Imperatore d'Oriente Leone allestì una mastodontica spedizione, in coalizione con l'Occidente, contro i Vandali nel 468. L'idea di un, L'abilità di Augusto, in sostanza, risiede nel fatto che seppe imporre un governo personale, dotato di poteri amplissimi (. Main L'Impero Romano. Ricevette, inoltre, l'imperium proconsulare maius et infinitum, ossia il comando supremo su tutte le milizie in tutte le provincie (questa era una delle prerogative del proconsole nella regione di sua competenza). L'Impero romano d'Oriente (con capitale Bisanzio, da cui impero Bizantino) di cultura prevalentemente greca, separatosi dalla parte occidentale, nel 395, durò fino al 1453. Anche tra città e campagna, ovviamente tenendo conto del ceto sociale, la qualità di vita era migliore e più agiata per i cittadini, che usufruivano di servizi pubblici come terme, acquedotti, teatri e circhi. Augusto mostrò anche favore per i suoi figliastri (figli del primo matrimonio di Livia) Tiberio e Druso, che conquistarono a suo nome nuovi territori nel nord. [61] Tuttavia, giunto a Castrum Luceoli (presso l'odierna Cantiano) venne ucciso dai suoi soldati. La parte occidentale, più provata economicamente, politicamente, militarmente, socialmente e demograficamente per via delle continue lotte dei secoli precedenti e per la pressione delle popolazioni barbariche ai confini entrò ben presto in uno stato irreversibile di decadenza e, fin dal primo ventennio del V secolo, gli imperatori d'Occidente videro venir meno la loro influenza in tutto il nord Europa (Gallia, Britannia, Germania) e in Spagna, mentre gli Unni, negli stessi anni, si stabilivano in Pannonia. Our Story. 12 (2): 222–223. Tra gli abitanti era viva la consapevolezza di essere gli eredi e i continuatori dell'Impero romano. By the middle of the VI century A.C. it was reconstructed by the Greek of the East Roman Empire : they abolished the Latin rite and imposed the Greek one, that was performed until the XVI century. L’IMPERO ROMANO D’ORIENTE L’elemento barbarico in oriente Mentre la parte occidentale agonizzava, l’impero d’oriente seppe sopravvivere dietro le mura della sua capitale: Costantinopoli. Gli imperatori della dinastia furono: Augusto (27 a.C. – 14), Tiberio (14 – 37), Caligola (37 – 41), Claudio (41 – 54) e Nerone (54 – 68). Poco dopo il Senato decretò il suo inserimento fra gli dei di Roma. Valentiniano si dimostrò comunque un buon governante: egli infatti mise fine a molti degli abusi che avvenivano ai tempi di Costanzo, promulgò alcune leggi a favore del popolo (condannò l'esposizione dei neonati e istituì nei quattordici quartieri di Roma altrettanti medici), e favorì l'insegnamento della retorica, una scienza ormai in declino. Non solo, la Chiesa conservò alcuni aspetti della civiltà spirituale romana e li diffuse. Non poté però evitare, in Spagna, la perdita di Betica e Cartaginense, che finirono in mano sveva. L'Impero romano d'Occidente si fa terminare per convenzione nel 476, anno in cui Odoacre depone l'ultimo imperatore, Romolo Augusto, mentre l'Impero romano d'Oriente (indicato talvolta come Impero bizantino nella sua fase medievale) si protrarrà invece fino al momento della conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453. La spedizione si rivelò però un disastro e non poté essere ritentata, perché l'Impero d'Oriente non aveva più soldi per allestirne un'altra. Gli ultimi decenni di vita dell'Impero romano d'Occidente (quello d'Oriente sopravviverà, come si è detto, per un altro millennio) furono vissuti in un clima apocalittico di morte e di miseria dalla popolazione di molte regioni dell'Impero, falcidiata da guerre, carestie ed epidemie. La struttura dell'Impero romano si era ormai evoluta, ai tempi di Diocleziano, in una specie di dualismo tra la città di Roma, amministrata dal Senato, e l'Imperatore, che invece percorreva l'impero e ne ampliava o difendeva i confini. Un istituto particolare era quello del "comitatus". [39] Nel 361 venne proclamato Augusto Giuliano, Cesare in Gallia. Inizialmente si rivolse al nipote Marco Claudio Marcello, figlio della sorella Ottavia, al quale diede in sposa la figlia Giulia. Nel 249 divenne, quindi, imperatore Decio. Forgot account? IV - L'Impero d'Oriente e gli ultimi Romani by Giuseppe Cascarino, 2012, Il Cerchio edition, Il 27 a.C. e il 23 a.C. segnano le principali tappe di questa vera e propria riforma costituzionale, con la quale si considera che Augusto assumesse concretamente i poteri propri di imperatore. Costantino era ora l'unico padrone del mondo romano. Gli succedette Valeriano. Il 1º maggio del 305 Diocleziano e Massimiano abdicarono (ritirandosi il primo a Spalato e il secondo in Lucania) a vantaggio dei rispettivi Cesari, Galerio per l'oriente e Costanzo Cloro per l'occidente. Dopo la morte di Commodo divenne ormai evidente come gli aspiranti imperatori dovevano passare attraverso il consenso militare più che quello del Senato. Postumo Agrippa e Tiberio erano stati nominati coeredi. Egli tuttavia fu solito usare titoli quali "Principe" o "Primo Cittadino".[16]. L'anno 476 è stato inoltre convenzionalmente considerato come data di passaggio tra età antica e Medioevo. A questo punto ha inizio la storia bizantina propriamente detta, cioè la storia dell'Impero greco medievale" (Ostrogorsky, p. 73). [56] Tuttavia la morte violenta di Maurizio, ucciso dall'usurpatore Foca (602-610), mandò a monte i suoi piani. In totale, 53 dei 196 Stati riconosciuti nel mondo, più 3 parzialmente riconosciuti, più di ogni altro impero del mondo antico. Alla sua morte, avvenuta nel 395, l'Impero si divise pertanto in due parti, che non furono mai più riunite. A cura di Antonio Ferraiuolo. L’Impero romano d’Oriente è anche noto con il nome di Impero bizantino e nel corso dei secoli la sua influenza è diminuita fino alla sua caduta nel 1453 per opera dei turchi. Quindi l'Impero cadde per due motivi: i limiti interni e il rafforzamento e la coesione dei Barbari invasori. L’Impero romano d’Oriente è anche noto con il nome di Impero bizantino e nel corso dei secoli la sua influenza è diminuita fino alla sua caduta nel 1453 per opera dei turchi. I figli divisero l’impero romano in due regni e l’Impero romano d’Oriente fu scelto da Arcadio, il figlio maggiore. Tuttavia Postumo era stato esiliato e venne ben presto ucciso. Tutta l'Italia era in mano a Odoacre, il capo dei rivoltosi, che mandò le insegne Imperiali all'imperatore d'Oriente Zenone. La pace del 474 con Zenone sancì un nuovo equilibrio con l’impero romano d’Oriente ; un equilibrio destinato a durare fino alla riconquista di Giustiniano. Il periodo poi fu caratterizzato da un venticinquennio di guerre lungo il limes orientale contro le armate sasanidi, prima da parte di Costanzo II e poi del nipote Flavio Claudio Giuliano (tra il 337 ed il 363). Nonostante ciò, le influenze orientali lo portarono gradualmente a evolversi, divenendo sempre più un Impero greco: già al tempo di Giustiniano, pur essendo ancora il latino lingua ufficiale, la popolazione delle province orientali ignorava il latino, al punto che l'Imperatore dovette scrivere molte delle sue leggi in greco, per renderle comprensibili alla popolazione; lo stesso Giustiniano abolì il consolato (541)[46] e, pur mantenendo in massima parte il sistema provinciale elaborato da Diocleziano e Costantino (con l'Impero suddiviso in prefetture, diocesi e province), abolì le diocesi nella prefettura d'Oriente e unificò autorità civile e militare nelle mani del dux in alcune province che lo richiedevano particolarmente per la loro situazione interna; né va dimenticato che già sotto Giustiniano l'Imperatore aveva assunto un carattere teocratico, ingerendosi pesantemente proprio per questo motivo nelle questioni religiose (cesaropapismo). Tra l'altro manca la pagina. Kostantinos XI Palaiologos era l'imperatore. Nel 382 l'Augusto Graziano abolirà definitivamente ogni residuo di paganesimo: il titolo di pontefice massimo, i finanziamenti pubblici ai sacerdoti pagani, la statua e l'ara della Vittoria ancora presenti nella curia. «Per riassumere, il sistema del governo imperiale, così come istituito da Augusto..., può essere definito una monarchia assoluta mascherata nelle forme di una repubblica» (, Come è quasi unanimemente sottolineato non solo dalla storiografia ma anche dal pensiero politico di età moderna, l'ultimo secolo dell'età repubblicana (133-31 a.C.) aveva mostrato che il sistema di governo guidato dall'oligarchia senatoria era inadeguato, e ciò per la sproporzione sempre maggiore fra la crescente estensione dell'Impero, che richiedeva pronte decisioni e interventi tempestivi, e gli organi dello Stato repubblicano, lenti e macchinosi. La durata dell’impero bizantino è stimata intorno ai 1058 anni . Loading... femu79's other lessons. Intanto i due regni di Gallia e Palmira erano passati rispettivamente a Pio Tetrico e a Zenobia. Oltre all'Impero bizantino, unico e legittimo successore dell'Impero romano dopo la caduta della sua parte occidentale, altre tre entità statuali ne rivendicarono l'eredità. Imperobizantino.it un progetto nato nel 2003 . L'Impero collassò non solo per i suoi limiti interni ma soprattutto perché i Barbari, pressati dagli Unni ai confini (fine IV secolo), preferirono migrare in territorio romano piuttosto che diventare sudditi degli Unni, e ciò causò una pressione sui confini maggiore che in precedenza. Infatti, è avvenuta nel 476 d.c quando l’invasione unna di Teodoacre depose l’ultimo imperatore dell’impero romano d’occidente, Romolo Augusto. Dopo la morte precoce di Caio e Lucio nel 4 e 2 a.C. rispettivamente, e la precedente morte del fratello Druso maggiore (9 a.C.), Tiberio fu richiamato a Roma e venne adottato da Augusto, che lo designava in tal modo proprio erede. Il rapporto tra Roma e l'Impero era ambivalente: se l'Urbe era il punto di riferimento ideale della "Romània", in ogni caso il potere assoluto era ormai passato al monarca o dominus, l'Imperatore, che spostava il suo luogo di comando a seconda delle esigenze militari dell'Impero. Filippo l'Arabo è ricordato come l'imperatore che organizzò e celebrò, nel 248, i giochi e gli spettacoli per i mille anni della fondazione di Roma. Le riforme dello Stato e gli effimeri successi militari di Maurizio, attuate per risollevare lo Stato tardo-romano ormai decadente, non furono però sufficienti e, a causa del malgoverno del tiranno Foca (602-610),[48] il riformatore dell'Impero Eraclio (610-641) ereditò dal suo predecessore una situazione disastrosa con le province balcaniche devastate dagli Avari e quelle orientali occupate dai Persiani;[49] ebbene con Eraclio l'Impero riuscì a trovare nuova linfa vitale, rinnovando profondamente l'organizzazione dell'esercito e delle province con la riforma dei temi: vengono abolite diocesi e prefetture, sostituite con circoscrizioni militari dette temi,[50] governate dallo stratego con pieni poteri sia civili che militari; i soldati dell'esercito posto a difesa del tema (stratioti), come già in passato avveniva con i limitanei, ricevevano dal governo un lotto di terra da coltivare da cui dovevano ricavare gran parte del loro sostentamento, poiché la loro paga in denaro veniva ridotta di molto. [43] Il motivo per cui Du Cange e gli illuministi decisero di dare ai Romani d'Oriente il nome di Bizantini, secondo Clifton R. Cox, sarebbe questo:[44]. J.B. Il suo governo durò solo tre anni, eppure ebbe grande importanza, sia per il tentativo di ristabilire un sistema religioso politeistico (per questo sarà detto l'Apostata), sia per la campagna militare condotta contro i Sasanidi. durò 1000 anni in più rispetto a quello d'Occidente. L'Impero romano nel 117 con Traiano, alla sua massima espansione, Germania romana (9), Scozia romana (83), Libia romana (203), Stati clienti e/o zone d'influenza dell'Impero romano nel 117, Impero romano d'Oriente (divisione organizzativa). Con l'ascesa della dinastia Isauriana (717) l'Impero si ellenizzò ulteriormente, e gradualmente tutti i titoli latini scomparvero dalle monete. [4] L'esatta misura della superficie governata da questo potente impero in realtà non è certa, a causa della mancanza di dati precisi, di dispute territoriali e della presenza di stati clienti il cui rapporto nei confronti di Roma non è sempre chiaro. Tiberio fu chiamato a dividere con l'imperatore la tribunicia potestas, che era fondamento del potere imperiale, ma poco dopo si ritirò in esilio volontario a Rodi. Federico II di Svevia 21. Dal Libro conoscere per capire la storia 1. Nel 192 riuscì ad acquistare il titolo di imperatore Pertinace. Le cause esterne furono sostanzialmente le invasioni barbariche. Nei fatti, le due parti dell'Impero non furono mai riunite, e le differenze culturali tra Occidente e Oriente e i rapporti non sempre pacifici tra le due parti dell'Impero, accentuarono il processo di separazione delle due parti in due imperi separati. Tralasciando le fonti bizantine e quelle arabe, che chiamano i Bizantini "Romani", anche le fonti occidentali non fanno eccezione. [27][28][29][30][31][32][33][34] L'anno successivo il nuovo imperatore d'Occidente ed Oriente partecipò al Concilio di Nicea I. Nel 324 iniziano invece i lavori per la fondazione della nuova capitale, Costantinopoli. Durante l'anarchia militare infatti, quando alla guida di Roma c'erano due imperatori, quello che aveva più potere era quello che ricopriva anche la carica di Pontefice Massimo. Moltissimi imperatori NON erano nati nella penisola italica MA erano cittadini romani. Il punto di partenza non è improntato ad un grande ottimismo. Non solo il Senato respinse la proposta, ma gli fu anche dato il controllo della Spagna, della Gallia e della Siria. Sotto Teodosio I l'Impero fu per l'ultima volta unito. Il Sacro Romano Impero conobbe il suo periodo di massimo splendore nell'XI secolo quando, insieme al papato, era una delle due grandi potenze della società medioevale. I barbari a partire dal III secolo si fecero sempre più aggressivi: i Germani pressavano sul limes renano e danubiano e compivano sempre più spesso incursioni e saccheggi in territorio romano, mettendo spesso in difficoltà l'esercito imperiale. Ormai era chiaro il decadimento di Roma come centro nevralgico dell'Impero.[21]. L'Impero romano d'Oriente (con capitale Bisanzio, da cui impero Bizantino) di cultura prevalentemente greca, separatosi dalla parte occidentale, nel 395, durò fino al 1453. Si credeva addirittura che facesse parte di una famiglia dediticia, cioè di quelle famiglie cui anche dopo l'editto di Caracalla non era stata riconosciuta la cittadinanza romana. Il conferimento da parte del Senato di queste due prerogative gli dava autorità suprema in tutte le questioni riguardanti il governo del territorio. Size and Duration of Empires: Growth-Decline Curves, 600 B.C. I Romani per molti secoli si impegnarono nell’espansione del territorio, fino a toccare le isole Britanniche, i Balcani, il nord Africa e il medio oriente. by femu79. Comuni, signori e principati comunque continuarono a vedere l'Impero come un sacro ente sovranazionale dal quale trarre legittimità formale del proprio potere, come testimoniano i numerosi diplomi imperiali concessi a caro prezzo. Questo progetto nasce nel 2003 per mano e volontà di Nic... See More. English Translation of “impero romano d'oriente” | The official Collins Italian-English Dictionary online. IMPERO ROMANO D'ORIENTE LA CADUTA DELL'IMPERO L'impero era ridotto a Costantinopoli, al Peloponneso e ad Atene come vassallo. Formalmente l'Impero continuava ad essere unico, semplicemente governato da due imperatori, uno governante la parte occidentale e uno la parte orientale; quando vi era un periodo di interregno in Occidente, l'Imperatore d'Oriente, in attesa che venisse nominato un nuovo imperatore d'Occidente, formalmente regnava anche sull'Occidente, e viceversa; il codice teodosiano, promulgato dall'imperatore d'Oriente Teodosio II, era valido anche in Occidente. In particolare, anche Malco riporta utili informazioni sulle strategie familiari tra Romani e barbari. Nel periodo proto-bizantino (da Costantino fino a Eraclio, 330-641) l'Impero mantenne un carattere multietnico e molte delle istituzioni del Tardo Impero (al punto che alcuni storici anglofoni prolungano la durata del Tardo Impero romano fino al 602/610/641)[45] e continuava a estendersi su buona parte del Mediterraneo, soprattutto dopo le conquiste effimere di Giustiniano I (Italia, Dalmazia, Spagna meridionale e Nord Africa). Infatti quando gli Ottomani, che basarono il loro Stato sul modello bizantino, conquistarono Costantinopoli nel 1453, Maometto II stabilì nella città la propria capitale e si proclamò Imperatore romano. In particolare per tre ragioni: sia perché non vi fu mai una vera e propria fine formale della Res publica Romana, le cui istituzioni non furono mai abolite, ma semplicemente persero il potere effettivo a vantaggio dell'imperatore;[13] sia perché nei 422 anni tra esse compresi si alternarono due fasi caratterizzate da forme di organizzazione e legittimazione del potere imperiale profondamente diverse, il Principato e il Dominato; sia perché anche dopo la divisione dell'impero le due parti continuarono a sopravvivere, l'una sino alla deposizione dell'ultimo Cesare d'Occidente Romolo Augusto nel 476 (o più precisamente fino al 480, anno della morte del suo predecessore, Giulio Nepote, che si considerava ancora imperatore), l'altra perpetuandosi per ancora un millennio in quell'entità nota come Impero bizantino.

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